Alessandro Scacchia è un disegnatore e fumettista italiano, nato a San Benedetto del Tronto.
Comincia la sua carriera poco più che ventenne, disegnando per case editrici tra Europa e Stati Uniti d’America. In Italia il suo debutto editoriale avviene nel 2003 con la casa editrice Coniglio Editore sulla rivista l’Ostile.
Ha collaborato con riviste del calibro di Lanciostory e Skorpio. Con Free Books ha collaborato alla serie L’Insonne e con l’editrice Star Comics.
Nel 2006 la sua sempre presente passione per il fumetto erotico lo porta da esserne un appassionato lettore a farne il focus della propria arte lavorando per importanti riviste del settore Nel frattempo collabora anche con la nota rivista Frigidaire.
Nel 2007, insieme ad altri, fonda il laboratorio artistico “Scrawl Club” aprendo la prima sede italiana del movimento internazionale Dr. Sketchy’s Anti-Art School, a Roma.
Nel 2011 esce il suo albo Mona Agent X.

Nel 2016 viene riportata alla ribalta Valentina di Guido Crepax sul magazine Lampoon.
Quest’anno disegna Belzeba nel contesto del progetto Vintagerotika, che ripropone i personaggi più popolari del fumetto erotico italiano dai ’60 in poi.

L’ispirazione di Scacchia prende arriva in generale dal mondo che lo circonda, esperienze personali di vita, persone che conosce (modelle, fidanzate), film e attrici in prevalenza degli anni 60-70 e dagli studi che fa riguardo filosofia religioni e movimenti artistici, dalla natura semplicemente cercando di trasporre la sua bellezza nella figura femminile. Oltre a Milo Manara di cui è sempre stato un fervente ammiratore, altri disegnatori hanno influenzato il suo modo di ricercare e disegnare l’erotico, ad esempio il grande Magnus, di cui dice:
“posseggo una copia del suo Necron sempre accanto a me”, Guido Crepax Altri sono disegnatori stranieri, soprattutto giapponesi, “che mi hanno aperto la mente specialmente nel modo di approcciare l’erotismo. Un erotismo che è sempre così costantemente presente nei loro manga come lo è naturalmente nella vita di ognuno di noi. In questo senso mi interessa l’erotico nel fumetto, dal momento che nel nostro occidente è rimasto un settore sempre marginalizzato, assimilato alla pornografia e visto spesso con imbarazzo, ma che allo stesso tempo permette una grande libertà espressiva. Ho avuto così la possibilità di collaborare con alcune storiche riviste italiane e internazionali (una su tutte Penthouse), quando ancora le riviste cartacee godevano di grande popolarità. Considero il genere erotico tra quelli che hanno permesso opere dal maggiore spessore artistico nella storia del fumetto e non solo.”

Le sue opere erotiche fluiscono dalla delicatezza alla potenza in pochi tratti magistrali di matita. Scacchia riprende ciò che lo circonda e lo fa suo, plasmando l’immaginario erotico della mente di chi guarda le sue figure.

Le sue donne sono esuberanti di erotismo, ne sono piene, talmente da far sì che i loro vestiti non riescano a contenerlo. I loro volti e i loro sguardi sembrano che ti chiamino, che ti invitino quasi ipnoticamente a provare azioni peccaminose, un richiamo quasi ancestrale che risiede forse in tutte noi, ma che per via di tabù e linee educative ci precludiamo.

Tu guardi le immagini, i disegni, gli atteggiamenti, soprattutto e spesso gli sguardi delle donne di Scacchia e ti senti chiamata a seguirle in qualsiasi situazione onirico/erotica possano proporti, senza difese, senza sapere il perché e senza sapere dove potrebbe finire la tua avventura con loro. Oserei dire che è un gioco di sguardi e di corpi.

La sensualità che ti prende nel profondo del tuo essere e ti fa scoprire cose di te stessa che non conoscevi, oppure conoscevi, ma ci tenevi veramente tanto a nascondere. Di fronte a questi disegni tutto salta, è come un tarlo. Un tarlo che ti si insinua dentro e non ti lascia scampo. Come o affermato sopra è una sorta di contatto ipnotico tra te e il disegno, un disegno vivo che non solo si lascia guardare a 360°, uscendo letteralmente dalla pagina (o dallo schermo), ma che ti conduce, abbindolandoti, infiltrandosi subliminalmente nella tua mente e chiedendoti di superare i tuoi limiti autoimposti e tu lo fai, senza conoscerne la ragione.

Le opere di Alessandro Scacchia sono state esposte da gallerie d’arte internazionali e vendute all’asta in luoghi di culto dell’erotismo come il Crazy Horse di Parigi.